Non è mai facile scrivere un nuovo post perché a volte gli
argomenti che frullano in testa sono tantissimi. Altre volte, invece, la mente
si blocca e tutto diventa più difficile.
Sono
successe troppe cose in questo mese per rimanere in silenzio. Non basterebbe un
blog per raccontare lo sdegno e la vergogna di una paese intero destinato alla
deriva.
Una
coalizione votata da milioni di persone che forma un’alleanza con chi ha fatto
della disonestà e della corruzione un elemento fondamentale.
E
poi i continui suicidi per la mancanza di un’occupazione, un precariato che
uccide. Una situazione economica che toglie fiducia e crea malessere, valori
comuni che si eliminano a vicenda lasciando vuoti incolmabili.
Ecco, quello che
gli studiosi definiscono ‘disagio sociale’, crescere e salire alla ribalta. E’
questo che hanno voluto, è questo che rende ognuno di noi sempre più
vulnerabile con le certezze che crollano e si riflettono inevitabilmente sul
nostro corpo.
La
tragedia avvenuta a Boston, durante la maratona, l’episodio del Ghanese Kabobo
che con un piccone colpisce persone inermi nella periferia di Milano.
Non
si può più rimanere in silenzio.
Gli
argomenti citati in queste pagine sono stati spesso tacciati di monotonia e di
trattare argomenti sempre meno interessanti.
Al
contrario, temi come il disarmo negli Stati Uniti (e non solo lì…), il degrado
delle carceri e l’abuso della forza di polizia, le difficoltà negli ambienti
lavorativi e il sempre continuo paragone con dei pezzi musicali della storia
possono sicuramente aiutare ad abbattere il silenzio e la rassegnazione che
vedo negli occhi delle persone.
Soltanto
chi già sta bene economicamente continua ad essere felice, come se tutto questo
non li toccasse. Questa situazione li porta inevitabilmente a sentirsi
autorizzati a trattare gli altri come degli inetti, dei parassiti da comandare
a bacchetta.
Questa sensazione capita soprattutto e in modo particolare sui
posti di lavoro; il datore di lavoro o il dirigente si sente autorizzato a
trattare il suo sottoposto come se fosse a sua disposizione, non è più una
persona, non è più un essere umano con una dignità.
Non
è mai giustificabile chi utilizza la violenza per colpire ‘la massa’, non è
ammissibile.
Ma
le domande che vi pongo sono le seguenti:
quanto sono responsabili i comportamenti
delle persone che ci comandano, che ci sfruttano ogni giorno per capire le
reazioni spropositate di alcuni soggetti?
Quanto quella che una volta veniva
chiamata ‘borghesia’ alimenta quotidianamente la nostra rabbia?
Se
si colpisse direttamente loro, il loro patrimonio, come potrebbe reagire ‘il
popolo’? (se ancora esiste un concetto di popolo).
Sono
consapevole che a queste domande non avrò mai risposte anche se, chiaramente,
questo sarebbe un ottimo luogo per iniziare a discuterne in merito.
Sono
passati ben quarantasei anni da quel lontano Febbraio 1967.
In
un piccolo studio di San Francisco un gruppo di nome Jefferson Airplane confezionava uno dei più grandi album della storia del rock e della
psichedelia. ‘Surrealistic Pillow’ parlava già di disagio sociale, di
cambiamento e soprattutto di speranza. Questo chiedevano i Jefferson capitanati
da una delle prime ‘front-woman’ di sempre, la splendida ed eterea Grace Slick
(nella foto).
L’emblema
di quel periodo (e non solo) è il brano ‘White Rabbit’ (‘Bianconiglio’) che con
un testo pazzesco e pieno di allusione rende ‘Alice e il paese delle
meraviglie’ e il suo Bianconiglio simbolo della California e degli Stati Uniti.
L’invito specifico è ‘nutrirsi della propria testa’, la musica è un vortice che
con il correre del tempo avvolge tutto il corpo, un vero e proprio ‘trip’ che
porta l’ascoltatore a lasciarsi andare in un mondo parallelo e a porsi delle
domande sul da farsi, su che cosa materialmente può accadere per rendere tutto
un posto migliore.
A
volte, forse, basterebbero un pò di viaggi, un pò della bellezza e violenza di
Grace Slick per rendere tutto più semplice e, semplicemente, ricordarsi di
essere uomini.
A
voi i commenti my darklings, a voi le sensazioni su queste domande con la
speranza che tutto ciò finisca così presto che anche il tempo distruggerà ogni
cosa.
Traduzione del testo 'White Rabbit' dei Jefferson Airplane
BIANCONIGLIO
Una pillola ti rende grande
e una pillola ti rende piccolo
e quelle che ti da la mamma
in fondo, non fanno nulla.
Domandalo ad Alice quando è alta tre metri.
E se vai a caccia di conigli
e sai che sta per cadere,
digli che un bruco che fumava il narghilè
ti ha chiamato.
E chiama Alice quando è piccola.
Quando gli uomini della scacchiera si alzano
e ti dicono dove andare
e tu hai appena preso qualche specie di fungo,
e la tua mente si muove piano
va a domandarlo ad Alice, penso che lei lo sappia.
Quando logica e proporzioni cadono fradicie e morte
e il Bianco Cavaliere parla alla rovescia
e la Regina Rossa è lontana con la sua testa
ricorda cosa disse il ghiro
nutri la tua testa
nutri della tua testa.
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