Finalmente una giornata calda, di primavera. Niente acqua
in questo diciotto aprile dell’annus horribilis per eccellenza, niente pioggia
per le mie anguille preferite, pronte a ritornare sullo splendido palco
dell’Alcatraz in Milano City.
Mark
Oliver Everett detto più semplicemente Mr. E, leader indiscusso degli Eels
direttamente da Los Angeles, California mi affascina con la sua musica e con le
sue parole dal lontano 1996, anno di quel ‘Beautiful Freak’ che, nonostante
tutto, era pronto a cambiare delle sonorità importanti nel marasma grezzo e
garage di quel movimento giunto ormai al termine di nome ‘Grunge’. Kurt Cobain
era oramai deceduto da un paio d’anni e le camicie a quadrettoni fuori dai
jeans erano passate di moda. E’ in questo scenario che Everett propone una
sorta di blues-folk dai testi velenosi, intensi ed estremamente tristi come se
volesse esternare tutto quell’immenso dolore che da una vita lo accompagna.
Madre
morta per una lunga malattia, la sorella Elizabeth trovata suicida la camera
adiacente alla sua, proprio durante la pubblicazione del primo album.
Un
lutto mai elaborato fino in fondo, esploso poi definitivamente con l’album
‘Elettro-Shock Blues’ del 1998.
Poi
un lungo percorso, marce funebri, blues melanconici e folk che raccontano la
strada ma soprattutto le persone, i loro sentimenti e quello che significano.
Io
li ho lasciati nel 2010 durante il tour dell’album ‘Tomorrow Morning’ , sempre
qui all’Alcatraz. Mi aveva colpito la tristezza e la debolezza di Mark,
nascosto dietro una barba foltissima. Lo trovati terribilmente vero e provato,
mi colpì nell’anima. Ma sicuramente non potevo dire di essermi divertito.
Ora
ritrovo gli Eels (letteralmente ‘anguille’ in Italiano per chi ancora non lo
avesse capito) in un’altra dimensione. Simpatici, grintosi e tremendamente
blues. Di quelli che ti entrano nelle vene, di quelli che penetrano nella testa
e nel corpo e ti fanno saltare. Ecco quindi snocciolare tutti i brani
dell’ultimo splendido album dal titolo ‘Wonderful, Glorious’.
La
potenza di ‘Bombs Away’, l’invitante singolo ‘Peach Blossom’ e via via tutti
gli altri splendidi brani conditi con un trittico di storici pezzi come ‘Fresh
feelings’ ‘Elettro-Shock Blues’ e ‘My beloved monster’.
Una
serata splendida insomma, due ore di grandissima musica che mi ha riportato a
Los Angeles, a quel clima così sereno come se il sole non dovesse scomparire
mai. Questo nonostante i dolori lancinanti alle mie ginocchia, doloranti per le
tre ore trascorse in piedi ed immobile. E’ inutile la vecchiaia si fa sentire.
E la cosa non fa più così ridere.
Questo
concerto mi ha alleviato il dolore per lo scempio a cui, come la maggiore
parte di voi Italiani, ho assistito nel fine settimana. La sconfitta totale
della sinistra come valore, l’ennesima presa in giro di anguille politiche
pronte a scivolare dalla realtà, dai problemi reali del paese. Persone che non
hanno più il senso della cose, di come stanno davvero le persone e di che cosa
succede veramente nella quotidianità.
Il
Partito Democratico che ha praticamente effettuato un ‘congresso interno’ sulla
pelle degli italiani e poi la vergogna di non sapere eleggere nemmeno un
Presidente della Repubblica. Per non parlare dei soliti noti, della destra che
ci ha governato per vent’anni.
Sono
sempre più preoccupato per il futuro, per tutto quello che mi circonda. Spesso
le battaglie rimangono tali e non portano a nessuna conclusione.
Ma
continuerò a battermi per evitare questo schifo perché alla fine, prima o poi,
un posto migliore se deciderò di avere una bambino io voglio lasciarlo. E per
tutti quelli che mi seguono anche qui e commentano queste parole.
Fatemi
sentire che ci siete, che non tutto è perduto.
Ditemi
che le uniche anguille che vi piacciono sono gli Eels di Mr. E e non quei
parassiti con i quali tutti i giorni dobbiamo avere a che fare.
Ditemi
che anche in questo caso il tempo distruggerà ogni cosa.
Ecco
un video del brano ‘Wonderful, Glorious’ registrato a Milano direttamente in
presa diretta e poi il video di ‘The tournaround’ registrato a Manchester, UK
il 17.03.2013.
A
mio modesto parere, il pezzo migliore dell’intero album.
Buon
ascolto e a presto, miei darklings.
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