Questa sera non ce l'ho fatta, troppe le emozioni altalenanti di questi giorni, troppe le distrazioni fisiche che il mio corpo mi trasmette in continuazione. E troppe anche le medicine, i farmaci; antibiotici e cortisonici che si mischiano intensamente per formare e deformare ogni singola immagine che attraversi la mente. Il cortisone mi sbiadisce la mattina, mi costringe a brancolare tra la luce pallida e d'un tratto accecante, mi sprona il pomeriggio e mi abbatte la sera. E' così che comincio a capire che cosa volevano esattamente comunicare i King Crimson, quel lontano 10 Ottobre del 1969 quando scrivevano '21st Century Schizoid Man', prima traccia di quel 'In The Court Of The Crimson King' giudicato il migliore album progressive della storia del rock. I Rolling Stones, gli The Who, Bob Dylan presero spunto da questo delirio di suoni, davvero trasportato in un fantascientifico ventunesimo secolo. E con un testo pazzesco, delirante.
Fate partire il brano seguente e poi cominciate a leggere e a sbalordirvi.
Ecco la traduzione del testo:
'Zampa di gatto, artiglio d'acciaio
Neurochirurghi ne chiedono ancora
Alla porta avvelenata della paranoia
Lo schizoide del Ventunesimo Secolo'
Questo è l'inizio in un crescendo di chitarre e di tastiere che si fondono, entrando come una lama in fondo al cuore. Con quei 'Neurochirurghi che chiedono ancora questi pezzi di animali per creare uno schizoide al limite della paranoia'. La prima volta che avevo ascoltato queste parole avevo circa sedici anni, il rock cominciava a sgorgare nelle vene di un ragazzo troppo intento a giocare a pallacanestro per capirne fino in fondo il senso. Soltanto l'esperienza, la sofferenza, come siamo cresciuti ci può fare capire come ci si può sentire quando si sa di avere sbagliato qualcosa, quando la decisione l'abbiamo presa soltanto noi e nessun altro. Errore madornale, errore irreparabile. Schizofrenia totale. Così ci si sente, così si passano le serate e le notti, con questo giro di chitarra nella testa. Poi segue un muro di suono, violento, deprimente e allo stesso tempo eccitante e parte la seconda parte, il cuore del pezzo:
'Sangue, tortura, filo spinato
l'urna funeraria dei politici,
Innocenti violentati dal fuoco del napalm
Lo schizoide del Ventunesimo Secolo'
Il delirio si compie definitivamente con un'immagine ben delineata: il rosso del sangue che si mischia alle torture, il filo spinato che perfora la pelle, i politici che violentano i Vietnamiti, famiglie innocenti devastate e distrutte definitivamente dal Napalm, questo è lo schizoide del ventunesimo secolo.
San Francisco, California, Stati Uniti d'America - da lì partirà l'intera protesta che sfocerà poi in Woodstock, da lì partirà il grido di dolore dei Viet Cong e dei cittadini del Vietnam uccisi da una guerra inutile e dalla pioggia acida. Questo è lo schizofrenico da combattere, questo è quello che sentiamo DENTRO, quando ci giriamo senza addormentarci e pensiamo che tutto è sbagliato e che tutto ABBIAMO sbagliato.
'Seme della morte, avidità del cieco
poeti muoiono di fame, bambini sanguinano
non c'è niente che possieda di cui abbia davvero bisogno
Lo schizoide del Ventunesimo Secolo'
Il giusto finale, 'non c'è niente che possieda di cui abbia davvero bisogno', lo dicevano e lo scrivevano nel 1969 quanto Bill Gates non esisteva ancora, quando a malapena avevamo a casa il telefono fisso. Fa quasi sorridere paragonata ai giorni nostri. Sempre di corsa, movimenti irrefrenabili che si rivalgono sulle nostre menti ogni volta che proviamo a 'non pensare a niente', contiamo e ricontiamo i disegni delle nostre lenzuola sperando che tutto possa scomparire.
Visioni schizofreniche deturpate lievemente da vampate di caldo, da energie che riflettono i rumori del nostro interno. La nostra anima che parla e pensa quello che vorrebbe dire a tutto, a tutti senza sentirsi più in colpa. Libera. Eternamente leggera.
Prima o poi ci arriverò, tutto terminerà lentamente e soprattutto io non avrò più paura. Non soffrirò più per queste stupide paranoie, il sonno mi avvolgerà e con un bacio sospirato mi regalerà quel riff perfetto, quello splendido sole che potrò osservare senza gli occhiali scuri per nascondere le ombre, i problemi, la vita.
Riuscirò a ringraziare qualsiasi persona mi abbia dato un'emozione e sorriderò, sorriderò perchè sarò io, l'uomo schizofrenico del ventunesimo secolo, sarò talmente inebriato di sostanze che raggiungerò tutti vostri dolori e vi sentirete alleviati, sereni. Tranquilli.
Perchè tanto, poi, il tempo distruggerà ogni cosa.
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